Solitudine e comunità

Caro Don Sirio, abbiamo ricevuto "Lotta come Amore" e ci siamo ritrovate pienamente nell'ispirazione che ti ha spinto e che ti ha sostenuto, in questa vita vissuta giorno per giorno, momento per momento, nella totale fedeltà e accoglienza dell'impoverimento che la storia dell'intervento di Dio nella tua storia ha suscitato.
Anche se tante volte ci presentiamo come persone sicure, come comunità che sa quello che fa e sembra fare tante cose e bastare a se stessa, anche se questa é la nostra apparenza, sperimentiamo, come persone e come comunità, la debolezza della nostra fede, la fatica di ricominciare ogni giorno con le mani vuote; l'impoverimento di chi perde sempre più le sicurezze, le certezze. Sperimentiamo anche la fragilità e l'insufficienza del nostro impegno con i fratelli, con la società nuova, con il Regno di Dio. Questo, lo riconosciamo, é una immensa grazia e con gratitudine vogliamo accogliere la mano di Dio che ci conduce per la strada, che, con le parole e con la volontà, tante volte abbiamo scelta e chiesto con insistenza al Dio della nostra vita. Ogni mattina, infatti, preghiamo cosi:
"Signore, noi ti consacriamo con Maria il nostro camminare perché per la forza creatrice dello Spirito diventiamo fermento di Risurrezione. Vogliamo partecipare al rischio della vita di tutti gli uomini. Che la luce che spunta ogni giorno rinnovi in noi la disponibilità a vivere il Mistero Pasquale che é il luogo dell'esperienza di Te. Che il nostro tentativo povero di liberarci insieme sia, una attesa della liberazione che viene da Te per tutti gli uomini. Accetta Signore, l'impegno della nostra povertà perché diventi il segno sacramentale del tuo ritorno.
... E questo diventa il nostro tormento, la nostra angoscia ma anche la nostra passione, accompagnando ogni nostra giornata. Ci sentiamo tra i fratelli in solitudine come comunità e come persone, perché crediamo e viviamo nella nostra carne, che la comunità si costruisce, solo se, nella mia solitudine, cerco veramente e appassionatamente l'assoluto di Dio.
Nell'entrata della nostra casa abbiamo un quadro fatto da noi, composto di fotografie di persone sole, che camminando nella nebbia, vanno verso un punto unico e unificante: é in questo cammino di fede che si fa comunità. Tante volte ci sentiamo sperdute, travolte dalle contraddizioni personali e storiche, incapaci e impotenti anche quando gridiamo la nostra fede e la speranza in un mondo di libertà e di giustizia. Talvolta la nostra speranza é messa duramente a prova e non sappiamo cosa fare. Questa speranza provata e questa poca fede (o uomini poveri di fede!) riceve dalle testimonianze degli amici un immenso vigore e un grande desiderio e entusiasmo di ricominciare e di andare avanti.
La nostra vita di ogni giorno é fatta di impegno con i fratelli che lottano contro la malattia, l'emarginazione, l'alienazione psichica e sociale, di segni carichi di limiti delle nostre scarse possibilità ... é fatta anche e sostanzialmente di preghiera. E la nostra preghiera é in crisi. Sappiamo che la nostra vera natura é la preghiera e solo la preghiera ci mette in comunione, ci fa poveri di Dio, uomini di giustizia e di pace... Pero é in crisi di ricerca ed é la nostra stessa sostanza che cerca la sua identità con Dio.
Ti scriviamo senza preoccupazione di esaurire niente, semplicemente come segno di amicizia e di volontà di cercare insieme il "Volto di Dio nel contemporaneo".
Ti ringraziamo per la tua fede, che come tu stesso dici é "purissima potenza del miracolo di Dio in noi".
Viviamo questa preparazione alla Pentecoste coscienti della povertà, partecipando alle grandi contraddizioni e ambiguità del momento attuale; cerchiamo di cogliere ed accogliere cosa lo Spirito ci vuole insegnare attraverso gli eventi. Ti chiediamo di aiutarci a vedere. Ti chiediamo di scriverei (se possibile prima della Pentecoste), raccontando cosa i tuoi occhi e la tua fede hanno scrutato in questo tempo e cosa Dio e la storia ti suggeriscono di fare per essere più fedele. Contiamo di poter celebrare anche con te la nostra speranza di liberazione per tutti.
Con un abbraccio grande e amico da' tutte noi della


Comunità d'Assisi



in Lotta come Amore: LcA aprile 1978, Aprile 1978

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