A Francisco Sabater

Il sangue ha un acre profumo:
lo avvertono da lontano i segugi
avvolti nei neri tabarri.
I cristalli di ghiaccio
bevono il sangue
e diventano rubini
nel gelido pomeriggio d'inverno.
Scintillano nella residenza
di diamanti le croci delle senoras;
nella pallida luce di un vicolo
si aggruma il sangue di Sabater.
Nei lunghi e tetri anni
di agonia della terra di Spagna
l'idea di giustizia irreale
diveniva come chimera,
e l'arma da strumento simbolo
di rivolta e di vendetta.
Ultimo Hidalgo caduto
Il tuo nome è raffica di mitra

è vita che cerca morte.
Nel tardo pomeriggio d'inverno
è morto l'anarchico solitario,
arma divenuto per colpa altrui
per disperato amore di tutti.

Leonardo Di Giorgio

Francisco Sabater prese parte come anarchico a tutta la guerra di aggressione fascista contro la sua terra. Non si rassegnò alla sconfitta. Espatriò in Francia, lavorò come tornitore a Marsiglia creando le possibilità per far studiare le figlie fino all'università.
Ogni mese varcava i Pirenei per colpire coloro che avevano oppresso e distrutto il suo popolo. Ogni mese e anche talora due volte al mese varcava i Pirenei per colpire i traditori, i fascisti: per lui la guerra non era terminata! Tale guerra al regime franchista durò ininterrottamente fino al 1960. Forse a causa di una spia fu denunciato il suo ultimo atto contro il regime e cadde in un'imboscata.


in Lotta come Amore: LcA luglio 1976, Luglio 1976

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