L'agonia di allora e di sempre

Il cristiano che non ha vissuta l'agonia dello scontro fra la volontà di Dio, non è ancora arrivato al punto e al momento della sincerità e della verità.
Se stesso e il progetto di Dio. La propria razionalità e l'irrazionalità di Dio. La propria salvezza e la salvezza, cioè il perdersi, secondo il pensiero di Dio la propria logica e l'assurdo di Dio. Perché Dio è assurdità, illogicità totale. La sua giustizia è ingiustizia per noi, per gli uomini. Il suo amore è disumanità. Gesù qui è arrivato a questo punto estremo in cui si è imposta la scelta. Di qui l'agonia, cioè la lotta, lo scontro estremo. Pregava a lungo. E' terribile questo insistere a lungo, questo cercare di non piegarsi, ma di piegare, di piegare la Volontà del Padre al rispetto di se e delle sue ragioni, dei suoi diritti. Quest'agonia. Smarrisce e disorienta. Quest'assoluto di Dio e del suo pensiero e del suo progetto. Questa spietatezza di Dio che è Amore. Questa durezza del Padre nei confronti del Figlio.
Ma cosa vuole Dio da noi? Ma chi è e cos'è questo Dio? Le parole possono essere tante e facili, ma Lui è incomprensibile e inaccettabile anche per Gesù. E l'accettazione è stata semplicemente obbedienza. Obbedienza senza comprensione, ma un costringersi alla Volontà del Padre. Questo costringersi è l'agonia di quella notte, fra gli olivi. Questo costringersi è piegarsi all'assurdo del rifiuto totale quello della croce. Signore.


in Lotta come Amore: LcA aprile 1976, Aprile 1976

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