Tribunale Russell 2° - Appello

Pubblichiamo, anche se i nostri amici già lo conosceranno, l'Appello a tutti gli uomini di buona volontà lanciato a Bruxelles nel mese scorso alla fine della sessione del secondo tribunale Russell. E' un chiamare a gran voce, e sono parole di lacrime e sangue di popoli, la coscienza dell'umanità a svegliarsi. Perché è vero che l'oppressione dei regimi dittatoriali e militari su quasi tutta l'America Latina (il tribunale si è occupato particolarmente del Brasile, Cile, Bolivia, Uruguay) è il segno, uno dei segni più terribili, della disumanità del nostro tempo.
La nostra civiltà vive della necessità di oppressione, di sfruttamento, di schiavitù di popoli e di continenti. Il nostro benessere è prodotto dallo spremere sudore e sangue dalla pelle dalla povera gente: crudeltà vigilata e difesa dai regimi compiacenti, disponibili fino alle misure più estreme della tortura, del genocidio.
E il Tribunale - piccola ma formidabile coscienza dell'umanità intera - condanna con chiarezza e giustizia. E' un dito puntato a indicare responsabilità spaventose. E' una voce che grida con precisione nome e cognome, senza possibilità di equivoci. Gli Stati Uniti. Le imprese straniere. Le multinazionali (la TT dichiarata responsabile o corresponsabile di colpi di stato fascisti, come in Cile). I governi di queste quattro nazioni. Pinochet. Nixon. Ford. Henry Kissinger...
Un piccolo gruppo - questo Tribunale Russell - di uomini e donne, libero da ogni influenzamento, da qualsiasi intenzionalità propagandistica, che si riunisce, sorretto unicamente dall'appoggio dei poveri, per dare la possibilità ai torturati di denunciare i torturatori, agli oppressi di rivendicare la loro libertà, a chi non è nulla e non può nulla una voce capace di risonanza mondiale almeno nelle coscienze non ancora morte.
Questo Tribunale Russell è quel qualcosa per cui si può ancora sperare che l'umanità non sia vinta dalla disumanità, che il potere, la ragione economica, la violenza militare, la strapotenza della ricchezza non abbiano ad affogare e strangolare la dignità e la libertà dell'uomo.
Come cristiani non possiamo non ringraziare lo Spirito di Dio che non si lascia ipotecare da nessuno e quando la profezia (nel valore più sacro e biblico della parola) è lasciata cadere da chi dovrebbe essere il profeta, lo Spirito nella sua libertà di Amore, la offre a chi sa salire sul monte per giudicare la storia. La Chiesa pensiamo che avrebbe molto da imparare da questo umile e onesto Tribunale, nel suo essere nel mondo - come è la sua missione - maestra di verità, custode della giustizia, affermazione di libertà, la libertà dei figli di Dio.
Nell'Appello non troviamo una parola, un invito ai cristiani e tantomeno alla Chiesa. Ci è sembrato questo silenzio quasi una sfiducia che, perché riconosciamo ben meritata, ci ha profondamente addolorato.
Accogliamo però ugualmente a gran cuore questo appello come fratelli di chi soffre e lotta, accetta torture e versa il suo sangue per la libertà: siamo consapevoli - anche se non nella misura che sarebbe giusta e doverosa - che quella lotta è anche per noi, forse è combattuta al posto di noi che, capaci di tante parole, di troppa teologia, di ricerche pastorali, di Signore Signore e di tempio, tempio di Dio, ancora dobbiamo imparare quella violenza che unicamente realizza il Regno di Dio e quell'Amore capace di rendere ogni uomo figlio di Dio e fratello di tutti.

Dopo molti giorni dedicati all'analisi della situazione politica, economica e sociale dell'America Latina, ascoltate le testimonianze di uomini e donne che hanno denunciato ai giudici e al pubblico le loro tragiche condizioni, le persecuzioni e le torture subite in Brasile, Cile, Bolivia, Uruguay e altri paesi, il Tribunale ha pronunciato una sentenza meditata e documentata di condanna di tutti i responsabili dei crimini fisici e morali, economici e politici che si commettono ogni giorno contro i popoli latino-americani. La condanna si estende dagli alti capi dell'imperialismo nordamericano sino ai torturatori uruguaiani.
La sentenza pronunciata e la presentazione di studi e testimonianze sia da parte di esperti riconosciuti per la loro serietà scientifica sia da parte di uomini e donne perseguitati per il solo delitto di professare idee o difendere posizioni contrarie a quelle degli sfruttatori dei loro popoli, danno una idea di ciò che il Tribunale Russell rappresenta per l'America Latina: l'unica tribuna a cui i popoli possono accedere per difendere la propria causa, per presentare le prove del proprio martirio, ed esprimere la propria speranza. Le Nazioni Unite (ONU) e l'Organizzazione degli Stati Uniti Americani (OEA) sono organismi in cui hanno diritto di parola solo i governi: il Tribunale Russell è il solo luogo ove possono parlare i popoli.
Ma se i popoli latino americani possono rivolgersi al mondo attraverso il Tribunale Russell, spetta a loro stessi e a tutti i popoli del mondo trasformare in fatti politici, economici e sociali positivi quanto emerge di pesantemente negativo per l'America Latina nella sentenza del Tribunale.
Il potere di cui il Tribunale dispone per rendere efficaci le proprie sentenze risiede nei popoli del mondo organizzati nei partiti, nei sindacati, nelle associazioni professionali, di giovani e di donne, artisti, intellettuali, ricercatori democratici. Essi ed essi solamente attraverso la mobilitazione delle masse popolari, sono chiamati a far si che le deliberazioni del Tribunale Russell si trasformino prima in appelli di lotta per essere poi conquista dei popoli.
Il Tribunale Russell si rivolge perciò alla classe operaia e alla sue organizzazioni sindacali nel mondo intero e chiede loro di unirsi alle altre forze popolari per intensificare la lotta politica ed economica contro i governi responsabili di ciò che sta succedendo in America Latina e contro le compagnie multinazionali che operano come alleate degli stessi governi, e chiede a questi sindacati di boicottare ogni rifornimento di armi e di materiale militare destinato alla repressione dei popoli latino americani.
Il Tribunale Russell chiede a tutti i partiti politici che prevedono nei propri programmi la lotta contro l'imperialismo e le oligarchie nazionali, di dedicare attenzione ed energie alla lotta per la liberazione dei popoli latino americani; fa appello al popolo nord americano perché esiga la fine di ogni forma di intervento degli organi del suo governo contro gli interessi di altri popoli perché imponga la sospensione immediata di ogni aiuto militare, politico e economico alla dittatura cilena perché prosegua con forza una campagna di solidarietà con il popolo cileno; perché aiuti e sostenga la presentazione davanti ai tribunali nord americani di inchieste da parte di istituzioni e cittadini cileni colpiti dalla conseguenza del golpe.
Il Tribunale Russell chiede agli intellettuali democratici di rompere il tessuto di menzogne che l'imperialismo e i suoi agenti hanno posto intorno all'America Latina per nascondere al mondo i crimini commessi contro quei popoli; chiede ai giornalisti e a tutti coloro che lavorano nel campo dell'informazione di difendere il più largamente possibile le conclusioni del Tribunale: si costituirà così un'opinione pubblica capace di controbattere le menzogne e le calunnie con cui la stampa controllata dalle imprese multinazionali e dalle classi dominanti cerca di ingannare i popoli nascondendo la verità sulla situazione latino americana.
Il Tribunale Russell chiede ai professionisti e ai tecnici di tutti i paesi di denunciare lo stato deplorevole in cui versano in America Latina la salute, il diritto, la giustizia, la tecnologia: di denunciare l'analfabetismo e l'arretratezza culturale in cui vivono le grandi masse dell'America Latina, chiede ai giovani del mondo di denunciare il terrore praticato nella maggior parte dei paesi latino americani, chiede alle donne delle società «avanzate» di contribuire a porre fine allo stato di schiavitù di fatto in cui vivono le compagne delle classi popolari di questa bella e desolata regione del mondo.
H Tribunale Russell chiede alle Università di rifiutare scambi scientifici o di altra natura con centri culturali e di ricerca fedeli agli ordini di governi fascisti, chiede agli scienziati, ai ricercatori e ai professori democratici degli Stadi Uniti che si oppongano a progetti «culturali» proposti dal Pentagono, dalla CIA e da altre agenzie del governo nordamericano tendenti a rafforzare la dominazione economica, militare e politica dell'America Latina, e si uniscano in questa azione alle forze intellettuali degli altri paesi industrializzati.
Il Tribunale Russell chiede ai pittori e scultori di rifiutarsi di esporre le loro opere, ai musicisti di rifiutarsi di dare concerti alle compagnie di ballo di non fare rappresentazioni nei paesi latinoamericani sottoposti a regime dittatoriale, e chiede alle associazioni sportive dì non partecipare a competizioni e tornei in quegli stessi paesi.
Infine, il Tribunale Russell chiede a tutte le forze democratiche e agli uomini liberi del mondo di porre in atto tutti i mezzi che hanno a disposizione per ottenere la rottura delle relazioni diplomatiche dei loro paesi con la Giunta Militare del Cile, la quale detiene il potere violando il diritto internazionale e le norme del suo stesso diritto nazionale e chiede alle Nazioni Unite l'abolizione di ogni forma d aiuto tecnico ed economico, e la espulsione della Giunta militare cilena.
Che l'azione di tutti gli uomini e le donne libere del mondo possa tradurre in fatti concreti ciò che il Tribunale Russell ha affermato nella sua sentenza come espressione della realtà latino-americana.


in Lotta come Amore: LcA febbraio 1975, Febbraio 1975

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