Il Sinodo di ogni giorno

Abbiamo cercato di seguire i lavori del Sinodo dei Vescovi, attraverso i giornali e in particolare da quanto è stato possibile tirar fuori dai troppi quanto inutili servizi di «Avvenire» buoni soltanto a frammentare gli interventi dei Vescovi, specialmente di quelli della periferia della Chiesa, rendendo quindi impossibile una conoscenza diretta e più completa della situazione religiosa cristiana nel mondo.
Una grande confluenza, il Sinodo, di tutta la condizione delle cristianità sparse nel mondo per una somma di tutte le speranze possibili ad una presenza del Cristianesimo nella vicenda umana, per intravedere le linee di una evangelizzazione a seguito di quell'obbedienza che costringe la Chiesa alla fedeltà fondamentale della sua missione: evangelizzare tutte le creature... fino agli ultimi confini della terra.
Uomini, i Vescovi, espressione viva di tanti popoli a portare il peso e il dramma di tutto il problema dei rapporti fra Dio e gli uomini, sofferti nelle condizioni storiche dei loro paesi, nel cuore della Chiesa per responsabilizzarla circa il suo essere raccolta di tutto il mistero dell'umanità in cerca di Dio, per illuminarla ad essere più fedelmente che sia possibile segno di Dio fra gli uomini.
Problemi di fede, di possibilità e di impossibilità di Fede cristiana nel mondo; incontri di civiltà col Vangelo, scontri inevitabili. Evangelizzazione per una riconciliazione, Vangelo per una respinta chiara e coraggiosa. Fede e liberazione in un potenziamento appassionato. Lotta e Amore: un richiamarsi vicendevole per unificare e rafforzare speranze di popoli. Comunione di ingiustizie, di violenze, di sopraffazioni, di sfruttamenti, cercando di ritrovare nella Fede, nella fraternità del Vangelo, alleanze di poveri, di sfruttati per un mondo diverso, nuovo.
Parole di rammarico per il secolarismo dilagante, constatazioni forse più amare di quanto volessero sembrare, per un tradizionalismo religioso in disfacimento. Il doloroso problema dei «marginali», dei lontani. La prospettiva di difficoltà praticamente insuperabili del loro recupero. La faticosa impresa della catechizzazione. La necessità urgente di inventare nuove forme, scoprire iniziative diverse. Il tormentarsi per rendere valido l'annuncio, accettabile l'evangelizzazione, occasione di ricupero e di catechizzazione al cadere di ogni scadenza di sacramentalizzazione.
Ricchezza e sovrabbondanza fino ad un benessere confinante e quasi identificabile col paganesimo, certamente con l'irreligiosità e l'indifferenza, povertà e miseria da livelli sottoumani, problemi di fame, di malattia, di mortalità fino all'estremo della disperazione.
Potere assoluto, economico, politico da dominio incontrastato, da posizioni assicurate di sfruttamento, di profitto ad ogni costo e con qualsiasi mezzo e condizioni di schiavitù miserabile, di oppressione totale di ogni libertà, di schiacciamento dell'uomo, della persona umana e della dignità dei popoli.
Alleanze politiche, concordati, accordi diplomatici, nunziature, collusioni economiche, incontri ad alto livello e Chiesa sotterranea, alla macchia, sottoposta a violenza, a torture, nei suoi cristiani, nei suoi preti.
Un riversarsi di fiumane, il Sinodo, attraverso uomini a volte così diversi tra loro, in situazioni tanto contrastanti, carichi di pesi più o meno responsabilizzati, per scambiare esperienze, comunicarsi speranze od angosce, ravvisare impegni, alla ricerca d'incontri, di comunioni, per una novità di Chiesa nel mondo, per ritrovare la Parola da annunciare, riscoprire il Sacramento che unicamente può salvare individui e popoli, Chiesa e umanità.
Molte liturgie solenni, assise di studio, gruppi di approfondimento. Perfino un pranzo per manifestare l'unità delle razze e dei continenti.
Documenti finali, riassuntivi di tutto un parlare, di un incontrarsi e di uno scontrarsi e poi ogni Vescovo ha risalito la fiumana che l'aveva portato a Roma ed è rientrato fra la propria gente a riprendere tutto il problema del proprio Sinodo quotidiano e cioè la ricerca, Dio voglia sofferta e pagata, costi quello che vuoi costare, di una evangelizzazione nella quale sia vivo e vivente Gesù Cristo, la sua parola e la sua vita, l'unica speranza di aiutare l'umanità a vincere tutta la disumanizzazione che la sta soffocando in una spaventosa stretta mortale.
Non possiamo, noi, povera gente di periferia ecclesiale, non rimanere perennemente perplessi per la constatazione che da ogni assemblea ecclesiale, sinodi, conferenze episcopali, consigli presbiterali, pastorali, tavole rotonde, corsi di studio, di aggiornamento, congressi, capitoli religiosi, ecc. si discutano sempre e si affrontino tantissimi problemi teologici, pastorali, di cultura religiosa, di liturgia, di morale, di diritto, di catechesi, dello spettacolo, del turismo, del lavoro, dei giovani, della famiglia, del femminismo, dei fanciulli ecc. ecc. e poi in definitiva non cambi mai niente di tutto l'apparato ecclesiastico. La Chiesa esamina tutto meno che se stessa e tutto rimane con quell'immagine immutata e immutabile, secondo quell'eterna schematizzazione ecclesiastica, raccogliendo e vagliando attentamente soltanto ogni responsabilità che possa venire dall'esterno, dal mondo, dalla società, dalla cultura, dai movimenti politici, ecc., giudicati influenzamento negativo in ordine alla Fede, difficoltà per la scelta e la vita cristiana. Non guarda mai con discorso chiaro e scoperto alle proprie responsabilità negative nei confronti della problematica religiosa e cristiana nel mondo, non accusa mai se stessa, non condanna mai i propri errori, rompendo coraggiosamente con l'istituzione capace di coprire ogni cosa.
Come per il cristiano così anche per la Chiesa non è più il tempo di riforme ma di conversione, con tutto quello che la parola vuoi dire, di taglio netto e di inizio nuovo.
C'è un sinodo che dovrebbe essere celebrato ogni giorno, in una chiara responsabilità di Fede, dove continuamente la Chiesa - a tutti i livelli, dall'individuo cristiano fino alla totalità della comunità ecclesiale - esamina se stessa per ritrovare, in incessante purificazione e conversione, la propria originalità e verginità riscontrabile soltanto nello scoperto confronto col Vangelo, con Gesù Cristo, Parola fatta carne. E in questa verità realizzare la comunione di tutta la innumerevole pluralità della ricerca di Dio e dell'umano in una profonda realtà di Amore.
Un sinodo quotidiano, come la celebrazione eucaristica, dove confluisca tutto il travaglio dell'umanità attraverso il sacerdozio di ciascun cristiano e di tutta la cristianità, per essere raccolto nella morte e risurrezione di Cristo e così entrare nel Mistero di Dio e cioè nella totale liberazione che è la salvezza.
Quando ogni cristiano, e quindi ogni comunità cristiana, saprà vivere e partecipare, fino alla condivisione più totale, la realtà della vita, tutta la condizione umana, specialmente nelle misure più estreme di bisogno di Amore, di giustizia, di liberazione, di dignità umana, e la riverserà nella Chiesa traboccandola fino all'impossibile, di tutta la problematica dell'umanità. allora ogni giorno è il sinodo, è l'assemblea vera dei cristiani. E questo sinodo quotidiano, confluenza nel cuore di ognuno e nel cuore della Chiesa, di tutta la sofferenza del mondo, dei problemi di giustizia, di libertà, di Amore, sarà spinta irresistibile, costrizione appassionata capace unicamente di forzare la Chiesa, questa immensa comunità di credenti in Cristo, ad essere la continuità autentica della sua presenza nel mondo.
E anche la Gerarchia, con tutta l'istituzione della Chiesa, realizzerà sinodi non di liturgie più o meno raffinate, di relazioni più o meno artificiose con ricerca di iniziative per attualizzare la catechesi ai tempi moderni, ma sinodi di coraggiose e chiarissime qualificazioni di progetto cristiano, secondo il Vangelo, nella storia dell'umanità, da rendere visibile, fino a toccarsi con mano, che la Chiesa è Gesù Cristo.
Un sinodo quotidiano di popolo cristiano: è unicamente di qui, insieme all'onnipotenza dello Spirito, che può rinnovarsi e ravvivarsi una Chiesa diversa, quella di cui l'umanità ha infinito bisogno.


La Redazione


in Lotta come Amore: LcA novembre-dicembre 1974, Novembre 1974

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