Scuola: Lungo Canale Est 37

Stiamo iniziando anche quest'anno il corso di preparazione alla terza media. Parlare di un'iniziativa rivoluzionaria è senz'altro fare dell'esagerazione pura e semplice. Siamo su un piano chiaramente artigianale, anche se non mancano criteri precisi di indirizzo.
I partecipanti non hanno una estrazione sociale omogenea, né provengono da uno stesso quartiere. Sono pochi gli operai in quanto giustamente frequentano i corsi delle 150 ore; per lo più è gente alla ricerca di un minimo di qualificazione per iniziare un lavoro continuo. Hanno quindi un unico preciso motivo comune: il diploma di terza media.
E' giusto aiutarli o no ad avere quel pezzo di carta? Il problema è grosso e nient'affatto superfluo: d'altra parte non abbiamo le idee chiare fino al punto da prendere una decisione drastica.
Sta di fatto che non facciamo nessuna propaganda. Apriamo la nostra casa a chi viene e vuole fare con noi un cammino di sette mesi di studio di preparazione all'esame.
Senza soldi di mezzo in modo da poterci parlare molto apertamente sulla base di una stima e di un'amicizia reciproca.
Non cerchiamo di imporre loro un sistema di idee, né politico né. religioso. Offriamo la nostra presenza, la nostra testimonianza. Loro stanno cercando un titolo di studio, sia pur minimo, per uscire dalla schiavitù del lavoro strettamente manuale. Noi abbiamo fatto il cammino opposto. E' questa una contraddizione che non tarda ad imporsi per l'evidenza stessa di una casa che è come la loro, di una fatica che la sera si fa ugualmente sentire «di quà e di là dalla cattedra» (ed è chiaramente un modo di dire perché di cattedre non ne esistono in alcun senso). Per un po' siamo, per loro, dei preti e dei cristiani che fanno un'opera buona, ed è logico che aiutiamo gli altri perche è nostro dovere. Quando poi appare evidente che uno, dopo la fatica giornaliera, la bontà se la tira su dai tacchi, allora la cosa appare meno logica e serpeggia il dubbio (positivo) che ci sia qualcosa che conta di più del pezzo di carta, che ci sia una possibilità di rapporto non comandato unicamente da motivi di interesse sia pure spirituali o morali. E' allora che nasce qualcosa di nuovo. Spesso siamo però alla fine dell'anno, anche se per certe cose vale il detto che è meglio tardi che mai.
E' questo il momento - per dirla da intellettuale - in cui la persona prende coscienza di essere «soggetto» di cultura. Non si dipende più dal libro, dalle parole dell'insegnante, come da un oracolo infallibile, ma si comincia ad avere il coraggio di valutare in termini positivi le proprie esperienze le proprie capacità.
Dire queste cose oggi in mezzo alle raffinate analisi politiche che esigono contenuti precisi ed inequivocabili, appare senz'altro ridicolo, come d'altronde in rapporto ai più moderni metodi didattici: siete sempre a quel punto? Immagino che anche i nostri preti e laici esperti in pastorale scolastica ritengano il discorso indegno di rientrare sia pure nella pre-evangelizzazione.
Vorrei però porre l'attenzione su un punto di partenza che ha, secondo me, una qualche importanza: non si viene a contatto con un'ideologia, con un sistema, con una catechesi, ma con una vita. Non si viene in un'aula, ma in una stanza di una casa abitata dove è naturalmente presente (e non si impone in nessun modo quindi) una scelta chiara ed inequivocabile, una scelta cristiana, una scelta di classe. Per questo, quando i partecipanti alla scuola acquistano un minimo di indipendenza nel giudizio di autonomia culturale e quindi di libertà, si trovano anche loro di fronte ad una scelta precisa.
E' sintomatico che di un centinaio di persone passate da questa scuola negli ultimi tre anni, solo pochissimi si riferiscono ancora a noi. Possono aver scelto una vita diversa, ma in ogni caso credo che siano coscienti di questa diversità al punto di non avere a volte il coraggio di tornare a ringraziare. Fatica inutile quindi? Non saprei. Paradossalmente anche il disagio può sottolineare una sensibilità ed in fondo una stima.


don Luigi


in Lotta come Amore: LcA settembre-ottobre 1974, Settembre 1974

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