Non è per accusare, puntare il dito e condannare, ma non si può non piangere e di angoscia infinita e gridare disperatamente e anche arrabbiarsi dal più profondo per ciò che succede in questo nostro tempo ad opera di gente che tiene ad essere cristiana e quasi fino al punto che quello che fa vorrebbe dare ad intendere che è a titolo cristiano, per difendere e affermare la civiltà cristiana, quasi qualcosa di Regno di Dio nel mondo.
Ho ancora nella carne l'orrore di quelle esecuzioni di morte in Spagna: quella spaventosa "garrota" me la sento stringere intorno al collo e il cuneo d'acciaio a spezzarmi le vertebre cervicali.
Ancora il vecchio e crudele medioevo, ancora sopravvivenze inquisitorie per sgomentare con il terrore, ancora la vendetta politica a "sotto chi capita".
Va tagliato via questo cattolicesimo politico, a ragione di Stato: è maledizione che pesa su tutta la cristianità e dopo secoli e secoli non ne siamo ancora purificati, liberati.
E' sangue che ricade su tutti i cristiani su tutta la Chiesa E' garrota spietata che soffoca e strozza anche la speranza: la speranza e la fede che Cristianesimo prima di tutto voglia dire fraternità nel mondo.
Questi cattolici del referendum per respingere la legge del divorzio. Cattolici arditi e fieri, crociati della famiglia salvatori della società.
Questo spettacolo di cattolicite acuta non è che mi entusiasmi: non credo che il Regno di Dio sii realizzi attraverso leggi di qualsiasi genere possano essere. La strada del suo venire è senza dubbio completamente un'altra.
Mi viene in mente che prima di questo referendum fra i cattolici e anche i non cattolici doveva esserne fatto un altro: quanto i cattolici o no siano d'accordo con quel tribunale della Sacra Romana Rota, quel tribunale cioè che dichiara nulli i matrimoni, stabilisce, tanto per intendersi, un divorzio benedetto, capace perfino di mettere l'anima in pace perfino davanti a Dio, ammesso che di Dio interessi qualcosa per quei matrimoni che si rivolgono alla Sacra e Santa Rota.
Ma lasciamo andare questo problema e intanto ecco che questi buoni cattolici mandano all'urna a pronunciarsi sull'abrogazione del divorzio vescovi, sacerdoti, frati, monaci, monache, suore, religiosi, religiose... questa Chiesa del celibato e della verginità.
Se non altro per quelli a cui sta veramente a cuore il problema della salvezza della famiglia, prima era giusto e doveroso trovarsi tutti d'accordo e impegnarsi seriamente per risolvere il problema angosciosissimo della casa per ogni famiglia, della scuola per i figli di ogni famiglia, della sanità pubblica specialmente a livelli familiari, del rovina-famiglie che è la disoccupazione, la piaga purulenta dell'emigrazione, il salario insufficiente, quegli agglomerati a formicaio delle periferie delle città. Ma qui entrano in gioco gravissimi problemi economici e i soliti buoni cattolici pensano che è temporalismo che a loro non compete, contenti al massimo di trattarne pietosamente nelle assemblee ecclesiali raccolte a piangere sui mali che travagliano l'umanità e di ricordarsene nella preghiera dei fedeli durante le liturgie.
in Lotta come Amore: LcA marzo 1974, Marzo 1974
Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455