Una lettera di giovani sposi

Cari Amici e compagni,
è con grande piacere che ancora continua ad arrivarmi, anche se al vecchio indirizzo, il vostro Lotta come Amore. Se dico con grande piacere è evidente che condivido in pieno, come operaio e come cristiano, la linea che voi tirate avanti.
Anche noi, qui nella nostra parrocchia, con qualcuno cerchiamo di tirare avanti questo discorso comunitario, ma è tremendamente difficoltoso perché soprattutto ci manca l'appoggio e la guida del Pastore. Anzi il parroco è contrario abbastanza.
Comunque vi scrivo per due altri motivi. Ho letto su uno degli ultimi numeri l'articolo di don Sirio sul matrimonio. Io mi sono sposato tre mesi fa ed ho impostato il matrimonio e la vita a due proprio come diceva don Sirio. Mi ci sono ritrovato e mi ci ritrovo in pieno. Vi spedisco insieme a questa anche la lettera di partecipazione che era ed è un po' il programma della nostra vita. Se volete potete anche pubblicarla su «Lotta come Amore», come testimonianza e adesione al discorso di don Sirio sul matrimonio. E' chiaro. O ci si sposa così e per questi fini, o non vale la pena, o meglio, non ci si può sposare.
Per concludere, vi comunico il mio nuovo indirizzo e vi prego di inviare un vostro numero ad un compagno impegnato con me in comunità all'indirizzo che vi scriverò.

L'invito - programma
E' con grande gioia che ti invitiamo al nostro matrimonio, che avrà luogo a Tolentino presso la parrocchia del "Crocifisso", il giorno 3 novembre 1973 alle ore 16.
Ti invitiamo a passare con noi questo momento importante della nostra vita e. vorremmo tanto che tu ci sia vicino così come noi lo desideriamo. E con questa lettera-invito vorremmo spiegarti quelle che sono le nostre scelte, i nostri desideri, come intendiamo sposarci e soprattutto come intendiamo vivere il nostro matrimonio.
Siamo cristiani: come conseguenza abbiamo fatto singolarmente delle scelte che ci hanno portato al rifiuto dell'egoismo e ad aprirci agli altri, che sono i poveri, gli sfruttati e gli emarginati.
Nello sposarci, nel mettere cioè insieme la nostra vita, vorremmo continuare su questa strada, mettendo il Cristo e la sua Parola al centro della nostra vita comune. Siamo convinti che, insieme, riusciremo ancora meglio a dare tutti noi stessi, tutta la nostra vita e quella dei nostri figli agli altri; perché per noi amare non è tanto dare qualcosa, ma tutto.
E' così che noi pensiamo il matrimonio, la nostra famiglia.
Pertanto sentiamo di impostare la nostra vita nel rifiuto più deciso di questa società (capitalista), che nega tutti i valori della famiglia, che anzi esalta l'egoismo, la sistemazione, il superfluo, ed è la causa principale dell'espressione e dello sfruttamento.
Rifiutiamo la mentalità del matrimonio come sistemazione egoista; al contrario, come alternativa alla sistemazione borghese, ci proponiamo un continuo tendere agli altri. La nostra casa sarà sempre aperta a tutti quelli che vorranno incontrarsi con noi, per crescere insieme, e impegnarsi nella lotta di liberazione.
Rifiutiamo la mentalità del matrimonio come fine della libertà, per cui praticamente marito e moglie vivono in una reciproca schiavitù. Al contrario la nostra vorrà essere l'unione di due persone libere che hanno scoperto nell'amore la gioia entusiasmante di vivere non per sé, ma per gli altri.
In coerenza a queste idee celebreremo il nostro matrimonio nella semplicità, evitando ogni superfluo e rifiutando ogni spreco, con la convinzione profonda che questo non si fa per il gusto della novità o per stravaganza, o addirittura per spilorceria, come qualcuno vorrebbe insinuare, ma perché così crediamo di essere più coerenti con le nostre scelte e con la nostra vita.
Nell'attesa di averti con noi il 3 novembre, ti salutiamo amichevolmente.

Wanda Cavone - Mario Broglia


in Lotta come Amore: LcA marzo 1974, Marzo 1974

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